giovedì, marzo 29, 2007

Rapido flash sulla Lira Turca

Un amico lettore mi ha chiesto news sulla Lira Turca. In linea di massima direi che la Lira Turca, dopo una fase di forte volatilità (quando hanno fatto il fatidico taglio dei 6 zeri…) ora sta tendendo ad una stabilizzazione. Se guardiamo il grafico ci salta subito all'occhio una situazione abbastanza statica, e nel breve non dovrebbero verificarsi grosse oscillazioni. Importanti  le aree 1.80 – 1.95 vs. Euro. A completamento del messaggio potrei ancora dire alcune previsioni di importanti banche estere. Qui si parla del cross TRY vs $, comunque in linea di massima testimoniano abbastanza fedelmente quali sono le previsioni verso la valuta asiatica. Vedrai che le suddette banche non sono molto positive sulla Lira Turca, in quanto tutte prevedono un indebolimento nei prossimi mesi e poi una stabilizzazione più avanti.

 

PREVISIONI CROSS USD vs TRY a fine 2007-2008-2009-2010

Spot 1.39

 

CITIGROUP :            1.52-1.73-1.78-1.81

ABN AMRO :             1.40-1.37

BNP PARIB  :             1.38-1.35-1.50-1.30

B of AM        :             1.52-1.49-1.53

Cr.SUISSE    :             1.52-1.54

 

Spero di esserti stato utile….  



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mercoledì, marzo 28, 2007

I titoli che preferisco oggi a PIazzAffari

Ho ricevuto un'email da un lettore, il quale mi ha chiesto quali sono, secondo me, le miglior azioni su cui puntare oggi. Beh, carissimo amico, se lo sapessi con matematica certezza, venderei casa, moglie, macchina e anche qualcos'altro per investire massicciamente su futures e covered warrants dedicati.... Schezi a parte, non è facile dare delle indicazioni soprattutto in questo momento di mercato. Chi segue il blog (cavolo, vedo che siete sempre numerosi, grazie delle visite!) sa dai post precedenti quali e quanti sono i miei dubbi sulla possibilità nel breve di un mercato ancora tonico (parlo dell'equity). Comunque sia, scrivo un elenco di titoli (molti dei quali già citati in altri post da me scritti precedentemente) che ritengo validi. Ovviamente da prendere con beneficio di inventario, dimenticherò sicuramente delle "perle" e magari indicherò qualche "ciofeca". Vabbè, andiamo con la lista:
 
AMPLIFON
ANIMA
BEGHELLI (?)
CAMFIN
EEMS
EL.EN
ENI
GENERALI
IMMSI
MONDO TV
TENARIS
 
Sono titoli che hanno qualcosa da dire, magari non subito, ma credo che il tempo darà loro ragione. Ovviamente è un parere personalissimo,e ci mancherebbe... D'altronde questo dovrebbe essere un blog che funge da "diario di bordo", quindi con una serie di consideraizoni personali che potrebbero non essere condivise. Dimenticavo...ovviamente qui c'è solo l'equity Italia, come richiesto dall'amico lettore...
CIAO !


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Zucchero: parte una nuova scommessa...

Vabbè, non è che mi sono trovato in carenza di affetto e tantomeno ho preso una crisi diabetica. Sono passato long su una commodity che da tempo è sotto pressione, anche in virtù della grande produzione di paesi come Thailandia ed India. Ecco il mio ragionamento . Il grafico del future è interessante. Area 10 $ si presenta come una base molto interessante in una fase che sembra accumulativa e poi…il petrolio sta crescendo rapidamente. Io ho chiuso troppo presto il long (vedi post precedenti) per i motivi che ho elencato, e spero di potermi rifare. Ma cosa diavolo c'entrerà lo zucchero col petrolio? Semplice: zucchero, ovvero etanolo, ovvero energia alternativa. Chissà che non arrivi un bel rimbalzo proprio in virtù del rafforzamento del petrolio... Con questo, occhio anche alle società che operano nelle energie alternative (DSTI, PEIX, ESLR ecc….)

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Beghelli: rally coi piedi d'argilla? Forse no...

In questi ultimi giorni abbiamo avuto modo di assistere a dei veri e proprio boom di titoli che per certi versi non hanno assolutamente ragione di valere così tanto in borsa. La società regina di questa situazione anomala è stata sicuramente Ciccolella, un titolo che ha delle violente oscillazioni e che è in preda alla speculazione più sfrenata. Mi sono chiesto se in tutto questo gran putiferio di aria fritta ci fosse un qualcosa che invece aveva ragione di esistere. Per meglio dire: tra tutte queste situazioni, c'è un qualcosa che effettivamente sta salendo ma non perché è un titolo speculativo ma perché ha del valore sottostante? Beh, tra le tante storie non posso negare di aver guardato con un po' di attenzione la situazione di Beghelli, una società che tutti conosciamo, specializzata nella sicurezza e nell'illuminazione. La cosa che più mi ha incuriosito è il P/E previsto per il 2007. Signori, è pari a 3,026 e per il 2008 poco si discosta da tali livelli. Il rapporto debiti /capitale è pari a 61.46 e il P/BV è pari a 1.69. Guardando il grafico a lungo termine, beh…sembra che ci sia spazio!

Se non prendo lucciole per lanterne meriterebbe farci un pensierino…

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Spike del petrolio. Che succede?

Stamattina, come tutti i santi giorni, mi sono dilettato a sbirciare i vari grafici dei mercati, per poter valutare se succede qualcosa di nuovo, se salta fuori qualche inversione o se c'è una nuova tendenza in atto. E devo ammettere che proprio stamattina sono rimasto profondamente stupito quando ho guardato il grafico del WTI prima e del Brent dopo. Ma cosa diavolo è successo ieri sera? C'è uno spike a quota 68.09 $ peril WTI, ovvero significa che nell'intraday faceva +8.23%. Mamma mia! Ma cosa diavolo è successo? Non sono ancora riuscito a capirlo. Certo che (guardando il Brent) se mi aspettavo una reazione a livello della resistenza posta a 65 $ ...ma mai avrei immaginato tale reazione! Certo è che la tendenza ora diventa nuovamente rialzista e di rallentamento, almeno per il momento, non se ne parla. Di certo le tensione UK-Iran hanno un peso determinante per questi prezzi, però secondo me ci va anche un po' di buon senso.
Un' ultima cosa. Guardando sempre lo stesso grafico, si può notare una specie di piccolo testa /spalle rovesciato, con neckline ovviamente la Trendline gialla. (vedi grafico nel post precedente).  Io non sono motlo d'accordo su questa figura (non mi sembra "perfetta"), però per la cornaca prendiamola anche in considerazione, soprattutto per il target. Se fosse una H&S rovesciato il target sarebbe ben 73.25 $/bar. E viste le tensioni e i movimenti burrascosi di ieri sul mercato delle materie prime, siamo sicuri che sia un obiettivo così lontano?
Un saluto a tutti i lettori...


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martedì, marzo 27, 2007

ANALISI INTERMARKET - 27/03/07

E rieccoci a fare il solito punto della situazione. Cosa è successo sui mercati finanziari negli ultimi giorni? Beh, diciamo che la cosa sicuramente più interessante dal punto di vista operativo è stato il forte rafforzamento del petrolio, il quale ha raggiunto il top delle quotazioni per il 2007. Ma andiamo a fare il nostro solito "giro turistico" nell'intermarket e cercare di capire tendenze e prospettive dei vari settori dei mercati.

EQUITY

Come sempre preferisco usare a livello di benchmark il listino USA per eccezione, ovvero lo S&P 500, vero timone per le borse di tutto il mondo e "comandante" del fenomeno della globalizzazione dei mercati azionari. Allora, che è successo? Beh , direi movimento correttivo, tenuta a fatica di quota 1375 con parziale violazione della trendline rialzista, ma poi rimbalzo, superamento della resistenza statica posta a 1407 (1-2-3 low), e poi raggiungimento di area 1430 dove però l'indice perde forza, lateralizza e rallenta la corsa. Ancor migliore dal punto di vista grafico il Nasdaq, che vi propongo qui sotto. Il supporto chiave era area 2375 e la resistenza tosta si è dimostrata quella posta a 2460, dove c'è un rintracciamento di Fibonacci. Direi un grafico quasi perfetto. Ora la situazione si può complicare. Il rischio è che parta un movimento correttivo, la famosa onda C che porterebbe a dei livelli inferiori a quelli fatti registrare a inizio marzo. Se non riesce nelle prossime sedute a superare quota 2430 il rischio di un inversione sarà forte.

BOND

L'obbligazionario, a sua volta, ha rintracciato per effetto del reverse fly-to-quality. Il Bund infatti potrebbe anche scattare nel momento in cui ci fosse una nuova correzione di borsa. Inoltre a sostegno dei bond area euro potrebbe esserci anche la volontà della BCE di non aumentare più i tassi nella seconda metà del 2007 e che quindi il rialzo che vedremo prossimamente potrebbe essere l'ultimo. Secondo me però la vera variabile per i bond sarà il trend dell'equity.

VALUTARIO

L'altro elemento che ha caratterizzato questi ultimi mesi è stato il carry trade, con lo yen protagonista (in negativo). Si conferma, in concomitanza del rimbalzo borsistico, un buon ritorno al carry trade con conseguente indebolimento della valuta nipponica. Anche qui c'è la forte probabilità che un indebolimento delle borse porti ad un rafforzamento dello Yen. Per molti tutti questi discorsi sembreranno assurdi ma, credetemi, è così. Intanto però il $ raggiunge il ns. target posto a 1.3350 dove ci aspettiamo quantomeno una

una reazione d'orgoglio. Mi aggancio a questo punto alle commodity…

COMMODITY

…ed in particolar modo mi aggancio ovviamente all'oro, il quale, grazie alla debolezza del $ ha recuperato posizioni ma ora sta iniziando a faticare, proprio perché sembra voglia capire la direzione che prenderà il biglietto verde. Se ci fosse la rottura di quota 1.335 del $, allora per l'oro ci sarebbero dei bei spazi, senza dimenticare che sul metallo giallo il sentiment è sempre positivo (target 700 $/oz). Ma torniamo alla regina della settimana, ovvero alla commodity che più è stata seguita. Ovviamente parlo del petrolio che è tornato di moda alla grande, anche grazie alle tensioni tra UK e Iran. Vi propongo il grafico del Brent, in quanto lo considero molto chiaro. Rottura della TL gialla con conseguente inversione di tendenza, raggiungimento del target posto a 65 $/bar e ora…viene il bello. Dal punto di vista logico mi aspetterei un rintracciamento, anche perché il rialzo è stato abbastanza intenso e veloce. Target di breve 63 $/bar dove si troverà a contatto con resistenze statiche e dinamiche. Se però avremo la rottura di quota 65… allora lo scenario si fa molto rialzista per il petrolio. Ho però paura che se questo avviene è per cause geopolitiche e quindi…potremmo assistere ad una volatilità maggiore su tutti i mercati. Staremo a vedere. Intanto vediamo che succede ora con il Brent….

CONCLUSIONI: Equity che secondo me si sta tendenzialmente indebolendo, con conseguente recupero dei bonds e dello yen che potrebbe nuovamente rafforzarsi. Il $ in area di forte resistenza. Molto probabile un rimbalzo del $ di natura tecnica ed una piccola correzione di breve per l'oro, come molto probabile una breve correzione del petrolio. Ma attenzione. Le commodities sono tornate protagonista e molto probabilmente saranno nuovamente loro le vere regine del mercato prossimamente.

A presto !!!

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lunedì, marzo 26, 2007

Correzione delle borse? Non è detta l'ultima parola (+ risposte ai lettori)

Incuriosisce molti operatori la situazione che si è creata sui mercati finanziari. In particolar modo incuriosisce la borsa di Shanghai. Ricordate? Il crollo della borsa cinese aveva poi innescato una serie di micce che hanno fatto esplodere paure di ogni genere. Siamo in una nuova fase orso…. E' scoppiata la bolla…. Crollo previsto e violento, meglio fuggire… Ma per carità. Lo storno, come ho scritto già mille vote, era previsto, fisiologico, naturale e, aggiungo io, benvenuto. Solo che poi è entrato il fattore psicologico che ha sconvolto un po' gli animi. Tant'è che ora, la borsa cinese ha superato i massimi precedenti e tutto sembra tornato a posto. Anche la bolla immobiliare ed i mutui subprime sono stati molto probabilmente sopravvalutati. A questo proposito andate a leggervi l'eccellente newsletter di Frugnoli sul sito di Abaxbank. Magari vi chiarite le idee su cosa effettivamente vale il mercato dei mutui subprime e quanto possono incidere sulle economie e sulle capitalizzazione di borsa. Si è quindi rischiato di sopravvalutare un insieme di fattori. Comunque sia, al momento la situazione sta tornando ad essere più serena. Il carry trade torna ad essere protagonista, e le borse pian pianino stanno recuperando il terreno perso. Restano però dei fattori geopolitici che potrebbero influenzare seriamente i mercati. Tanto per cominciare non bisogna sottovalutare la tensione Iran-UK, che potrebbe influenzare il petrolio, ai massimi del 2007. E poi non dimentichiamo che non è scritto da nessuna parte che lo storno sia definitivamente d archiviare, anzi. La volatilità potrebbe tornare violenta e creare nuovi timori. D'altronde la correzione è stata molto limitata sia dal punto di vista percentuale che dal punto di vista temporale. Una correzione dovrebbe durare mesi. Qui invece ce la siamo cavata con qualche settimana di paura. Cosa fare quindi? Come sempre io consiglio di adeguarsi agli eventi. Un'eventuale violazione dei minimi precedenti sarà una buona occasione di limare nuovamente l'equity in attesa di tempi migliori. A non dimentichiamoci che non c'è solo l'equity e soprattutto non c'è solo il LONG a livello direzionale. Il fatto di "adeguarsi" significa anche saper prender posizione nella direzione giusta, senza dimenticare, però, che al momento si tratta sempre e solo di un movimento correttivo. A meno che succeda qualcosa a sconvolgere gli animi ed il mercato.

Per farla breve: le borse stanno ritrovando il sorriso, ma facciamo attenzione, non è detta l'ultima parola, anzi, l'onda C correttiva secondo me deve ancora arrivare. E magari a dare una mano saranno proprio dei fattori geopolitica teoricamente imprevedibili (anche nell'impatto) ma che possono influenzare i mercati in generale.

Al momento comunque mi sembra di intravedere un certo rallentamento della forza del trend rialzista da parte dell'equity. Preferisco predicare prudenza in questa fase.

 

Rapida risposta a giomf sull'oro: come sempre sarà importante vedere come reagisce il $. Come anticipato è a contatto con un'importante resistenza statica. Non mi sorprenderei se scendesse un pochino, nulla di devastante, ci mancherebbe, ma se torna a 650 $/oz sarebbe un'eccellente buy opportunità.

 

Rapida risposta a 7voci sui fondi pensione: mi sa che stai facendo un po' di confusione, visto che hai citato nel tuo intervento Parmalat e Cirio. La situazione qui è un po' diversa, anzi, se c'è qualcuno che rischio il default (teorico, per carità) e fa un po' paura, questo è sicuramente l'INPS, una voragine di deficit, una vacca che tutti hanno munto e spolpato, sbagliando clamorosamente tutti i conti (guardiamo per esempio, anni fa cosa succedeva. 25 anni di contributi e poi via, in pensione, anche a 40 anni…). Se la tua paura è l'azionario, allora ti consiglio di valutare la linea che per legge tutti i fondi pensione devono avere, ovvero quella che replica l'andamento del TFR nelle aziende. Avrai rendimenti molto simili se confrontati ai vecchi TFR, però con una serie di benefici fiscali mica da poco. Più una serie di altri vantaggi, anche di flessibilità, oltre al possibile contributo delle aziende, eventuali tue aggiunte personali (molto convenienti fiscalmente), ecc…. Se poi ragioniamo di costi, i fondi pensione sono prodotti poveri per che li vende. Mediamente costano molto meno dei fondi comuni ordinari. Poi, per carità, io ho avuto modo di analizzare diversi aspetti e sono decisamente a favore dei fondi pensione. Ognuno può pensare cosa crede. L'unica cosa che mi inquieta e che molti non capiscono che tra 25 anni, quando magari andranno in pensione, crederanno di poter godere di una discreta sommetta ogni mese per un discreto livello di vita, ed invece si scoprirà che si sono pagati montagne di contributi (che quindi NOI lavoratori stiamo regalando allo Stato e che non vedremo mai più sotto nessuna forma quantomeno in modo proporzionale con quanto abbiamo versato…. Poi chi era il ladro? Eccolo il ladro chi è, lo Stato nelle vesti dell'INPS…ndr) per poi avere una pensione veramente da fame. Ma allora serà troppo tardi per i se e per i ma. La frittata sarà fatta. Meglio pensarci prima. E ripeto, secondo il mio parere. Ma stavolta, scusatemi, credo di avere ragione…



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Fondi pensione e TFR. Cosa conviene fare?

Tra le tante coese che mi tocca fare in ambito lavorativo, ultimamente mi sto occupando anche di Fondi Pensione, sia dal punto di vista formativo (per la rete di vendita), e sia a livello di consulenza per le aziende. Non voglio entrare nel merito della riforma previdenziale e tanto meno del perché il fondo pensione, soprattutto per le giovani leve, sia l'unica ancora di salvezza per potersi garantire, in futuro, un qualcosa che vada a sostituire delle pensioni che saranno assolutamente insufficienti a garantire un tenore di vita quantomeno dignitoso. Mi sento solo di consigliare, a tutti quelli con pochi anni di contributi, l'adesione ad una forma pensionistica complementare. Ripeto, non voglio entrare nel merito della questione. Comunque sia, per chi vuole saperne di più, consiglio di andare a vedere il sito http://www.tfr.gov.it/TFR . Alla domanda che mi viene spesso posta: ma conviene aderire ai fondi pensione? La risposta è SI, sia per motivi fiscali e sia a livello di rendimento se paragonato al vecchio "contenitore" FTFR o al nuovo "contenitore" FondINPS. La cosa che mi sta abbastanza sconcertando è l'atteggiamento di alcune aziende (soprattutto inferiori ai 50 dipendenti) che stanno cercando di fare il possibile per evitare che i propri dipendenti aderiscano a queste forme di investimento in quanto rappresentano un costo per l'azienda (ma si sono fatti tutti i conti?) e perché il TFR rappresenta una forma di autofinanziamento che, se spostata sui Fondi Pensione, verrebbe a mancare. Il tutto però a scapito dei lavoratori. Vi rendete conto che l'obiettivo è di sistemare "mamma INPS"? Il prezzo da pagare sarà oneroso per il lavoratore, ovvero pensioni da fame per i prossimi anni. E vedrete che, chi andrà in pensione tra 40 anni (se ci sarà ancora la pensione…) non riceverà dall'INPS più del 35 massimo 40% dello stipendio (non dimenticando che il metodo è contributivo). Signori, pensiamo al futuro e non perdiamo l'occasione di garantirci una vecchiaia serena. Aderiamo ai fondi pensione (magari aggiungendoci un piccolo contributo nostro, conviene tantissimo!) e non stiamo ad ascoltare chi rema contro. E lo dico in modo spontaneo e senza alcun interesse. Prendetelo come un consiglio da amico…




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venerdì, marzo 23, 2007

FLASH: Analisi intermarket di breve periodo

Sarò molto rapido. Del Petrolio ho già detto, siamo arrivati perfettamente alla resistenza statica, ora il test sarà importante, Io ho chiuso per i motivi che ho spiegato, ma per i più temerari non sarebbe male vedere che succede, pronti a stare lunghi se la resistenza fosse perforata e, viceversa, altrettanto pronti a chiudere se in ambito candlestick ci si dovesse assistere ad una figura poco incoraggiante (anche solo una spinning top potrebbe bastare…). I mercati USA ieri sera hanno chiuso quasi invariati, ma proprio la doji che si è formata in candlestick ci dice che forse è meglio fermarsi un attimo e ragionare. Attendiamo segnali  più chiari. Stabili i bond. In ambito valutario lo Yen, grazie alla nuova forza (di ieri) delle borse, torna ad indebolirsi (torna il carry trade) mentre il cross €/$ raggiunge perfettamente il target prefissato. Anche qui il messaggio è quello di essere prudenti ed aspettare segnali più chiari. Di riflesso, sempre per il breve periodo, merita attenzione e prudenza anche l'oro, correlato inversamente con il $. Questo è tutto. Devo proprio scappare. Magari ci si sente stasera… A presto !



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Chiusura posizione BRENT

...ieri sera siamo arrivati perfettamente a quota 62.82 (come segnalato dal grafico) e stamattina dà un piccolo segno di cedimento. L'utile finora maturato dall'operazione (che è stata abbastanza di tono aggressivo) è decisamente buono ed oggi sono via per lavoro fino a tardi. Morale: oggi non posso seguire il mercato e non ho prorpio voglia di mangiarmi l'utile e tantomeno pensare tutto il giorno (e poi il week end) a cosa sarà del petrolio lunedì mattina... E allora ho deciso. Chiudo e mi metto liquido.
E se poi sale...pazienza. Il mercato offrirà altre occasioni.
Piccola nota. Sto seguendo da un po' di tempo un titolo quotato a Londra che si chiama Tate & Lyle... Occhio che forse ci siamo per un bel rimbalzo. Questo è un messaggio soprattutto per l'amico Francesco "Ad Maiora". CIAO !


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giovedì, marzo 22, 2007

BRENT: sessione operativa * Parte I

Il violento rimbalzo del petrolio merita una considerazione a parte, per lomeno per cercare di capire l'operatività di breve. Per chi è entrato neigiorno scorsi sulla commodities (io ho preferito il Brent) mediante unfuture, starà avendo dei buoni ritorni e quindi ora, dopo essersi fatto dueconti, si porrà la domanda: che faccio? Porto fieno in cascina oppurefaccio correre i guadagni? Fosse facile... Ma andiamo a vedere ciò che miinteressa in questo momento, ovvero il grafico del Brent. Il "canalino" dame disegnato di colore bianco acquisterà ancora più efficacia se riusciamoa violare la linea tratteggiata gialla, una resistenza importante. Questo èsicuramente il primo test che il brent dovrà superare per continuare la suaascesa. Analizzando il candlestick...beh...una long white di questedimensioni è senza dubbio ben augurante! Ma attenzione... Subito troviamouna nuova linea una resistenza statica pari ai massimi relativi precedenti,posta a quota 62.82. E poco sopra ancora la MM200 e poi ancora unaresistenza statica. Di certo questa forte area di congestione porterà ad unrallentamento della salita del petrolio. Al momento io ho deciso di farcorrere i guadagni (ebbene si, proviamo a vedere se riesco a mangiarmitutto quanto guadagnato...) per lo meno fino a domani, sulle alidell''entusiasmo della long white. E poi se domani a priamo sopra latratteggiata gialla...sarà una nuova puntata.
Ecco il grafico operativo:

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Assist di Bernanke ai mercati

La giornata di ieri, come avevo anticipato, era tutta incentrata sul FOMC e sul comunicato che lo seguiva. Il fatto che l'amico Bernanke non muovesse i tassi, era scontato dai mercati. Meno scontato (ma sperato) era invece il comunicato che sancisce la fine della campagna restrittiva (tassi che si muovono al rialzo) alimentando speranze di un possibile taglio alla prossima riunione (inflazione permettendo). E le borse festeggiano, confermando i segnali descritti nei precedenti post. Il messaggio ha avuto un riflesso sul valutario, dove il $ ha raggiunto il suo target. A questo punto diventa interessante vedere se la resistenza in area 1.34 verrà violata (con conseguenze rialziste sull'oro) e in comportamento dei bonds e come si strutturerà la curva dei tassi (e quindi se in area $ si può tornare ad allungare la duration). Staremo a vedere. Nel contempo API e DOE ci comunicano che le scorte di distillati petroliferi scendono oltre le attese, dando una mano alla ripresa dell'oro nero. Molto bene, anche qui viene confermato il segnale rialzista di cui avevo parlato precedentemente. Il mercato mi sembra abbastanza chiaro in questo momento. Seguiamo il trend senza inventare nulla.



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mercoledì, marzo 21, 2007

Torna il M&A bancario. Gli effetti sulle nostre società quotate

Il risico bancario europeo, che ha avuto come protagoniste Abn Amro e Barclays (con creazione di un polo enorme sulla gestione dei derivati quali mini futures, certificati ed ETF) non lascerà indenne il sistema bancario italiano Se la fusione tra le banche europee andasse in porto si riaprirebbero scenari molto interessanti anche su Capitalia (quale destino della quota in portafoglio ad ABN Amro) , non dimenticando che c'è anche Antonveneta, sempre posseduta per la maggioranza dalla stessa banca. C'è già chi scommette su un OPA su Capitalia, anche se, non dimentichiamolo, il patto di sindacato presente nell'istituto capitolino, creerebbe qualche problema.  Viceversa queste quote potrebbero essere cedute ad altre banche, italiane o non, tipo il nostro colosso Unicredito. Senza poi dimenticare che nel giro potrebbe rientrare la solita Mediobanca e con lei Generali che ieri ha dato ottimi dati di bilancio. Torna il fermento sul mercato dell'M&A. E quando c'è fermento potrebbero tornare di moda tanti temi che erano stati messi un po' nel dimenticatoio, come fusioni, incorporazioni vere e presunte. Ma questo non ci importa, l'importante che torni un po 'di speculazione sul settore che butterà un po' di benzina sul fuoco. Non poteva esserci notizia migliore per i longhisti…



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Flash sui mercati + considerazioni operative su titoli azionari

Innanzitutto volevo ringraziare il numero degli amici lettori del blog (siamo in media 400 lettori al giorno…) ed il rapporto di discussione collaborativi che si è intrapreso con alcuni di loro. Ovviamente l'invito è aperto a tutti coloro vogliano dire il proprio parere, al fine di poter rendere questo piccolo "diario" un luogo di confronto che alla base deve avere l'assoluta indipendenza e imparzialità. Detto questo, torniamo a noi.

Rapido flash sui mercati. Oggi giornata incentrata sul FOMC di stasera dove si prevede la stabilità dei tassi che quindi dovrebbero essere mantenuti al 5.25%. Più del tasso (un eventuale cambiamento dello stesso potrebbe avere effetti destabilizzanti) sarà importante il bias ed il commento successivo, che sarà un po' come comunicare in anticipo cosa avverrà alla prossima riunione sui tassi. Nel frattempo però qualcosa si muove… Se andiamo a vedere il grafico dello S&P 500 potete notare la rottura sia della trend line ribassista e sia di quota 1407, resistenza statica. Attenzione, che il mercato sta richiamando i popoli alle armi per il ritorno del long… Idem per il Nasdy che oltre ad aver retto l'importante livello di 2375, ora ha rotto la trend line ribassista e ora si trova sopra 2400. E' potenzialmente il classico scenario che tecnicamente si chiama 1-2-3 low. Seguiamolo con attenzione. Potrebbe essere di nuovo interessante mettersi long (ed evidentemente chiudere gli short). Premessa che MAI si deve dimenticare: questo è un parere personale… Come già accennato nei giorni scorsi, il petrolio sembra arrivato ad un livello di supporto importante, idem per il gas naturale. Attenzione poi al $. Raggiunto ormai quel livello di 1.33 dove di attendiamo una reazione tecnica di rafforzamento del $ (l'oro potrebbe subire una piccola correzione di breve). Yen vs. $ abbastanza tranquillo, mentre vs. € mantiene un tono debole (dire che comunque il cross più importante è vs. $, lo Yen è debole vs. l'€ in quanto è debole il $, non so se ho reso l'idea…).

Bond in posizione flat. Il fly-to-quality ha finito il suo effetto ed ora c'è una tendenza alla lateralizzazione. Il segnale dell'equity fa comunque pensare ad un nuovo indebolimento delle obbligazioni. Io personalmente diminuirei nuovamente la duration dei portafogli.

Ma ora parliamo dell'equity. Un amico lettore mi manda un'email dove mi chiede, se possibile gratuitamente, qualche consiglio sull'azionario USA nel ramo dell'energia alternativa. Premettendo che il fatto che sia gratis è nell'indole del blog e quindi non si discute assolutamente sull'aspetto free della cosa (nel senso che se lo faccio è perché voglio, punto e basta…), sull'equity USA sto seguendo in particolare  Daystar Tech (DSTI) ed Evergreen (ESLR) e Pacific Ethanol (PEIX). Non voglio dilungarmi troppo su questi titolo (ho già scritto in passato su di loro), darei solo qualche segnale operativo. Su ESLR entrerei sopra i 10.16 $ (sempre con un'occhiata ai volumi), su DSTI entrerei sopra i 5.50 $ e sui PEIX c'è un triangolo molto interessante. Per i più aggressivi direi long da subito con Stop loss sotto i 15 $. Sull'equity Italia… Potrei parlare per ore… Sempre molto bene Amplifon, EEMS sta dando i frutti aspicati in qualche post fa (grazie anche a Citigroup), occhio a Generali, El.En continua a sonnecchiare nel suo triangolo ma l'azienda continua ad essere molto interessante. Io comunque considererei con attenzione i titoli dell'energy con in primo piano Tenaris ed Eni. Si rischia poco ed il ritorno è quasi assicurato.

Per il momento basta così, poi ormai lo sapete, l'email è a disposizione come il sottoscritto.

Spero di essere stato utile a qualche elucubrazione mentale. Alla prossima! DT



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lunedì, marzo 19, 2007

ANALISI INTERMARKET: 19/03/2007

Rieccoci qui per fare il punto della situazione intermarket. Lo scenario non è cambiato di molto. Ma andiamo a vedere nello specifico.

1-EQUITY: La tendenza dei listini azionari continua ad essere correttiva. L’unico listino, come già detto in passato, che mantiene una forza quantomeno ammirevole per restare in trend è il Nikkey. Guardiamo ad esempio il solito S&P 500. Il trend ribassista non è stato ancora violato e quindi la tendenza è ancora da short. Discorso simile per il Nasdaq, dove però c’è un di più molto interessante. Guardate il grafico. Oltre ad essere ancora in downtrend (per il breve periodo, in quanto il trend di lungo continua ad essere positivo ) il listino è giunto a quota 2375, importante livello di supporto la cui violazione è stata già più volte tentata. Ovviamente una rottura di tale livello porterebbe negatività, e complicherebbe non poco le cose per i longhisti. Quindi al momento manteniamo la prudenza. L’eventuale rottura dei mini downtrend di breve porterà ovviamente nuova linfa rialzista. Vedremo…


2-BONDS
: Come già detto in passato, il fly-to-quality ha spostato denaro sui bonds, ripristinando una vecchia correlazione inversa che al momento è tornata valida. Basta guardare il grafico per rendersene conto. Ovviamente una rottura del mini trend rialzista, che coinciderebbe con la violazione della MM21, darà nuova negatività per i bonds. Secondo me comunque rimarrà valida ancora per un po’ questa correlazione inversa, anche se sull’inflazione ci sono segnali non proprio tranquillizzanti. Il grafico proposto è quello del Bund, il benchmark per l’aera Euro.

3-VALUTARIO
: Continua la correlazione, anche qui inversa, tra la forza dell’equity e la debolezza dello yen (più lo Yen è debole e più le borse recuperano) per via del più volte citato carry trade. Andiamo a vedere invece una vecchia conoscenza. Mi riferisco al grande classico, il cross Euro/Dollaro. Guardate il grafico. Il $ è sempre più debole ed ormai appare scontato il target posto a quota 1.3367 dove siamo arrivati a novembre 2006. Ovviamente tale livello sarà di grande importanze per capire la direzione che prenderà il $. Ad influenzare il tutto ci penserà la politica monetaria della FED. Un eventuale taglio dei tassi potrebbe arrese determinante per u indebolimento anche marcato della valuta americana. Ma è presto per sputare sentenze…


4-COMMODITIES: sull’oro ho già detto precedentemente. Sempre positività sul metallo giallo. Diventa interessante nuovamente il WTI. Guardate il grafico. Quota 56 $ è ormai alla portata, siamo già quasi all’ipervenduto e in ambito candlestick sembra ci sia la voglia di rimbalzo. La violazione della Trendline verde designerà l’inversione di tendenza (anche se l’amico “7voci” non sarà d’accordo).

Saluti a tutti

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Bonds anticiclici: analisi delle obbligazioni CMS

Un gentile lettore del blog mi ha scritto nei giorni passati un'email dove mi chiede un parere su un prodotto che fino a qualche anno fa andava molto di moda, in quanto offriva sulla carta dei rendimenti ottimi, legati a delle cedole certe iniziali molto interessanti e poi con cedole meno certe legate a parametri diversi. Sto parlando di diverse emissioni di obbligazioni strutturate, alcune legate al tasso swap, altre legate al differenziale CMS 10-2 e così via. L'amico lettore mi dice che possiede 2 tipi di  obbligazioni: il primo è un bond che ha pagato per 3 anni un'ottima cedola fissa e che ora, fino al 2015, pagherà l'80% del tasso swap 10 anni. Questa obbligazione resta comunque meno peggio di tante altre cose, in quanto ha fatto godere al risparmiatore delle ottime cedole iniziali ed oggi permette di avere un rendimento, come si è detto , pari all'80% del tasso swap 10 anni, il che significa circa un 3.35 % lordo. Per carità non è un tasso proprio ottimo. Purtroppo la piattezza della curva dei tassi, come già detto nei post precedenti, non privilegia le scadenze lunghe (che continuo a ritenere non interessanti) e quindi non c'è premio sulla duration. Il che si traduce con rendimenti molto simili tra le scadenze brevi e lunghe. E voi capirete bene che, in assenza di premio, meglio stare su scadenze brevi. Ben altro discorso invece bisogna fare per un'altra obbligazione. Il cliente ha in portafoglio un'obbligazione che è così strutturata: il bond ha pagato per il periodo 2004-2007 un tasso fisso del 5% e poi dal 2008 la cedola diventa pari alla differenza del tasso CMS 10 anni con il CMS 2 anni, il tutto moltiplicato 4 volte. Bene, forse ho confuso le idee…. Per semplificare, andiamo sul concreto. Il tasso CMS 10 yr è pari a 4.14%, il CMS 2yr è pari a 4.10%. 4.14-4.10=0.04. Il risultato si moltiplica per 4 e quindi: 0.04 x 4 =0.16%. Signori, il bond paga 0.16% ! (Volete controllare? L'ISIN è XS0205174179). Capirete bene che a confronto con il bond trattato precedentemente qui la situazione è molto più complessa. Voi direte… Ma allora che se ne fa di tali bonds? Li venda ! Facile a dirsi…difficile a farsi. Difatti, oltre ad un evidente problema di liquidità, il bonds ha dei prezzi che lo parificano quasi ad uno zero coupon… Capirete che a quel punto il cliente si pone la domanda: che faccio? Mi tengo un bond che non rende nulla oppure vendo, incasso 80 a cui sommo le varie cedole incassate e abbandono la nave? Questa scelta non è facile da farsi. Ma andiamo ad analizzare la domanda che mi fa l'amico lettore, il quale mi chiede? Che prospettive ci sono? O, per meglio dire, cosa deve succedere per far si che il bond riacquisti valore? Per far si che riacquisti valore, deve riacquistare redditività. E per riacquistare redditività il differenziale 10-2 deve allargarsi. Ovvero, si deve tornare ad una curva dei tassi "fuori controllo" dove il tasso a breve è almeno di 100 bp (1%) più basso del tasso a lungo. Così facendo il differenziale potrebbe diventare quantomeno decente. Ma la questione è la seguente: cosa deve succedere per far si che il differenziale diventi così elevato? Prima l'ho accennato ed ora lo spiego meglio. I tassi devono finire "fuori controllo" a causa di  una serie di problematiche macroeconomiche. E questo scenario si chiama RECESSIONE, guidata da bassa crescita, alta inflazione e rallentamento economico. Ciò significa che sono bond validi per una strategia anticiclica, con recessione, stagnazione o peggio ancora stagflazione, e quindi tutto quello che nessuno si augura.  Spero di aver risolto qualche dubbio all'amico lettore e  anche a qualcun altro.



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venerdì, marzo 16, 2007

Focus sull'oro

Nelle ultime sedute il metallo giallo ha avuto un comportamento un po' particolare. Difatti da sempre l'oro è visto come il bene rifugio per antonomasia, la commodity su cui investire nelle fasi di debolezza/incertezza. La cosa che sorprende è che nelle ultime settimane, con una borsa in fase correttiva, l'oro non ha acquistato forza, bensì si è indebolito , proprio come le borse. Se si va a vedere un grafico di correlazione tra oro e borse, noterete che l'andamento dell'uno corrisponde, nelle ultime settimane, all'andamento dell'altro. Ad aggiunto di tutto questo, possiamo notare un'altra cosa un po' particolare. Sempre nelle ultime sedute il $ ha ricominciato ad indebolirsi. E proprio a questo proposito, l'oro ha avuto un andamento divergente dal dollaro. Ciò vuol dire che è saltata un'altra correlazione? Non proprio. I motivi sono legati anche a fattori che definirei "di sistema". L'approvigionamento è leggermente sceso (anche a livello di produzione di gioielli), ed inoltre l'oro ha seguito abbastanza l'andamento correttivo del CRB. Se ora andiamo a guardare il grafico dell'oro ci accorgiamo che il trend non è assolutamente cambiato. Continua ad essere rialzista, ed ora i prezzi si trovano sulla MM200, in prossimità della trend line e quindi con un'impostazione che lascia intravedere la possibilità di un rimbalzo. Analizzando il COT, possiamo notare una evidente chiusura degli short in ambito commercial ed un aumento dei longhisti, il che va a confermare quanto detto prima. Mantengo il mio target sull'oro a circa 700 $/oz, come già detto in passato (target grafico).

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Focus sul Gas Naturale

Il Gas naturale è stata probabilmente la più volatile delle commodities negli ultimi mesi. La disfatta dell'hedge Amaranth ha dato un contributo decisivo alla nascita di questo processo e si può dire tranquillamente che la momento la sbornia post Amaranth non è ancora passata. Ovviamente è molto forte la correlazione con il petrolio, la cui correzione delle ultime sedute (legata sia alla rottura della trend line che ai soliti dati sulle scorte) ha contribuito in modo decisivo al ritorno del gas a quota 6.95 $, pizzicato tra la MM200 e la MM55. Analizzando il grafico con il sistema di DeMark Sequential, risulterebbe che a questi livelli il gas sarebbe da comprare. Non è assolutamente facile da dire se l'indicazione sia corretta o meno. Tanti sono gli elementi che possono condizionare il prezzo del gas. Il COT segnala un ritorno dei longhisti abbastanza deciso in ambito commercial. Tenendo conto che il petrolio WTI si sta avvicinando a quota 56 dove si trova un importante supporto, il segnale fornitoci dal Sequential (anche in questo caso) probabilmente merita di essere preso in considerazione. Ma qui meglio essere SEMPRE prudenti....

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giovedì, marzo 15, 2007

Mondo TV (II parte) ed EEMS

Torno sul Mondo TV (MTV) di cui ho parlato ieri. Se non ricordo male, l'amico CDS mi chiedeva se i conti che ho fatto erano tenuto conto dei debiti…. Mettiamola così. Inserisco qui di fila una serie di Ratio che si commentano da soli:

 

Book value/share = 14.30

Price/book value = 1.40

Debt to assets = 0.91

Total debt/common equity = 1.2

 

Direi che di debiti ce ne sono pochini….

 

Mentre che ci sono vi propongo nuovamente una società che ste cambiando sensibilmente pelle, sta aprendo brillantemente il business con l'Oriente (recenti alcune jv con la Cina) ma il mercato la ignora. Si tratta di EEMS. E' anche vero che opera in un settore molto difficile e con una grande concorrenza (l'assemblaggio di chips card, memorie flash e DRAM). Quest'anno è previsto un P/E a 9,615. Il rapporto P/CF è pari a 4.06, non è esente da debiti ma la situazione è sostenibile (Totale debt/equity = 66.79). Diciamo che vale la pena tenerlo d'occhio.



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L'immobiliare mette a rischio l'incolumità dei mercati

Rimbalzo per le borse stamattina, ma non facciamoci trarre in inganno. Per dirne una che ci sta bene con periodo in cui ci troviamo, oserei dire che in borsa "una rondine non fa primavera".  Il rialzo di oggi, drogato dall'andamento della borsa USA ieri sera che è rimbalzata bene, potrebbe essere effimero. Lo definirei un rimbalzo prevalentemente di natura tecnica, e lo scenario di fondo non è cambiato. Il sentiment continua ad essere ribassista e quindi meglio stare vigili. Mi preoccupa sempre più il settore immobiliare USA. Dopo la vicenda di New Century Financial, ormai verso il delisting, molte altre società USA specializzate nel credito "subprime lending" (mutui immobiliari meno affidabili) rischiano la bancarotta e con loro il sistema finanziario americano bancario potrebbe andare in crisi. Quando si fa il passo più lungo della gamba… D'altronde l'americano medio, come indole, non è certo un risparmiatore, anzi, è un gran consumatore che spende ben più di quello di cui dispone. Difatti, utilizzando della moneta elettronica, spendono già lo stipendio che ancora non hanno percepito. E sempre con eccessiva leggerezza hanno comprato case ed immobili indebitandosi ulteriormente ed aumentando l'esposizione verso le banche. Ma cosa succede ora? I tassi stanno salendo (e quindi i mutui sono più cari e per certe famiglie stanno diventando insostenibili), la crescita rallenta (e quindi c'è il rischio di minori introiti per l'americano medio) e per rientrare dai debiti si vanno a vendere quegli assets personali che in primo luogo sono considerati superflui. Parte quindi la vendita delle seconde case (per rientrare dai mutui). C'è un problema, però. Le case non valgono più le cifre astronomiche di una volta. E quindi vendendole non si ottengono i soldi pagati in partenza. Ho semplificato molto un problema che nasconde anche altre insidie. Ma in questo modo ho cercato di rendere l'idea della situazione molto pericolosa in cui si trovano gli USA per colpa della famosa bolla immobiliare che è scoppiata e che probabilmente farà vittime eccellenti. Ed a rimetterci non saranno solo poche società ma il sistema finanziario in toto, nella più pessimistica delle ipotesi. Morale: non cantiamo troppo presto vittoria. Il mercato sta vivendo un momento difficile. E il problema immobiliare non deve essere assolutamente sottovalutato.



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mercoledì, marzo 14, 2007

IMMSI e Mondo TV. I conti non mi tornano...

Due rapide segnalazioni che, capirete bene, non volgiono essere due indicazioni di acquisto ma solo analisi personali su due situazioni che ritengo anomale. Il primo tema è già stato discusso in passato ma qui voglio approfondirlo. IMMSI: se facciamo 2 conti possiamo vedere che il NAV di IMMSI (che è una holding) è composto per la maggioranza da 2 partecipazioni, ovvero da Piaggio per il 78% e Capitalia per l'8%. Vale a dire che ben l'86% del NAV è riferito a società quotate che quindi permettono la massima trasparenza valutativa (la rimanente parte del NAV è costituito dalla Rodriguez che costruisce barche e da alcuni investimenti immobiliari. Non dimentichiamo che IMMSI era nata proprio come società immobiliare). Facciamo i cosiddetti conti della serva. Se prendiamo le partecipazioni nelle 2 società quotate, le rapportiamo a IMMSI, applicando comunque uno sconto sul NAV otteniamo che… il valore attuale di borsa è completamente fuori dai parametri! Secondo me (ripeto, secondo me), IMMSI, tenendo conto del valore di borsa di Piaggio e Capitalia, non dovrebbe valere meno di 3 euro.

Altro tema. MONDO TV: la "library" del gruppo è stata valutata da un consulente esterno la cifra di 90,4 mln di euro, vale a dire molto di più di quanto era iscritta a bilancio e anche di più di quanto oggi Mondo TV capitalizza in borsa (circa 87 mln di euro), senza dimenticare che non c'è solo questa voce nell'attivo di bilancio. I conti non mi tornano anche qui…



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Arriva la correzione!

Questa mattina ci siamo svegliati con un Giappone che ci introduce in un giornata difficile. Nei posts precedenti ho parlato della possibilità di una seconda gamba ribassista. E mi sa che ci stiamo arrivando. Già ieri, se devo essere sincero, ho iniziato a vedere dei segnali che mi facevano pensare che fosse giunta l'ora… Mi riferisco al petrolio che ha girato di brutto in negativo (rottura del mini trend rialzista), anche a causa dei timori di un rallentamento economico. Poi se si guarda il grafico dello S&P si vede che quota 1407 era diventata difficile da superare. E poi lo Yen.. Il grafico candlestick è assolutamente chiaro. Rimbalzo, spinning top e, oggi, bella candelona nera. Concludiamo con i bonds, in ripresa già da ieri (come scritto) con un nuovo fly-to-quality.

Morale: questa seconda gamba ribassista era prevista e probabilmente è proprio questa che viviamo da oggi. Che fare? In linea di massima chi doveva prendere posizione, avrebbe già dovuto farlo oppure, nel caso abbia intenzione, deve affrettarsi ad adeguarsi al nuovo trend. Per i longhisti cronici, invece, lascio un messaggio di ottimismo in quanto tutto quello che sta succedendo, compresa la volatilità tornata a 18 (!), era previsto (leggetevi i post precedenti), ed è normale se visto in un quadro rialzista come quello che stiamo avendo in questo periodo. Mi permetto solo un consiglio, che vuole essere non di tono aggressivo (non voglio consigliare cose speculative, ognuno segua la strada che preferisce). Lo storno di questi giorni porterà giù un po' tutto il listino. Facciamo selezione e approfittiamo della situazione per fare shopping sulle società di qualità elevata. Ce ne saranno diverse a prezzi molto interessanti. Ed è lì che dobbiamo mettere il denaro, se vogliamo avere buoni ritorni senza subire infarti causati da titoli infestati dal morbo della volatilità, come, ad esempio, per Ciccolella (chi ha orecchie per intendere, intenda…)

Saluti.



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martedì, marzo 13, 2007

Continua la correlazione Yen vs borse. Inversa, sia ben chiaro...

Sembra incredibile, ma continua ad andare avanti imperterrita la correlazione più volte descritta tra borse e yen. Oggi lo Yen (contro Euro) torna a scendere sotto i 154 e, magicamente le borse iniziano a girare in negativo.Segno che effettivamente tra questi due elementi, mai strettamente correlati in passato, c'è molto feeling, almeno per il momento. Il dato USA sulle vendite al dettaglio poi  non aiuta di certo la positività delle borse. Da tutto questo ne deriva un nuovo accenno ad un possibile ritorno al fly-to-quality che va ad indirizzare il denaro verso i bond. Ma ora è presto per sputare sentenze. Vedremo se i fatti ci danno ragione e se la famosa seconda gamba ribassista ha già preso il via…



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Finanza straordinaria: Fastweb, Telecom, Camfin, Pirelli, El.En, IMMSI...

La borsa riaccende i riflettori sulle operazioni di finanza straordinaria.

E così, tra operazioni reali ed altre "sperate", molti temi e settori riacquistano appeal. In primis il settore delle telecomunicazioni. L'inattesa OPA di Swisscom su Fastweb (Alzi la mano chi l'avrebbe mai detto che il predatore della fibra ottica fossero gli svizzeri… Sicuramente nessuno…) ha portato il titolo subito sopra i 47 € ed il mercato (secondo me giustamente) spera in un rilancio. L'operazione Fastweb butta nel marasma della speculazione anche le aziende telefoniche minori. E quindi ecco partire Tiscali, Eutelia & c., nella speranza che anche per loro ci sia dello spazio.  Finalmente il settore più dimenticato in assoluto a Piazza Affari riacquista un po' di vigore. Ma manca il Big Player all'appello, ma solo fino ad un certo punto. Difatti gira voce che Pirelli voglia uscire da Olimpia. La cosa secondo me è realistica. Tronchetti ne ha le scatole piene e non vede l'ora di liberarsi di un fardello su cui non riesce e non può fare come vuole. E' una questione di prezzo e non solo. Il 20 ci sarà un incontro con Telefonica. Vedremo come va a finire. Intanto in borsa già si guarda avanti e sia Pirelli che Camfin (ancor meglio che Pirelli in caso di cessione) prendono il volo. Ma non è finita. Riecco l'amico Colaninno che decide di accorciare la catena di IMMSI. Non dimentichiamo che IMMSI controlla Piaggio, IPO che ha superato il valore di collocamento di circa il 50%. Nel giro dell'accorciamento rientrano anche la Sopaf, ex società di Jody Vender e la Omnia Partecipazioni. Una piccola nota: Colaninno è sempre stato maestro nel prendere, riassestare e far crescere società, farle crescere di valore per poi venderle. Che sia di nuovo l'ora di una cessione? Io questo non lo posso sapere. Certo che però IMMSI resta nella mia top list. El.En. invece rimane una delle small cap più sottovalutate. Non si sa quando il mercato si renderà conto di quanto vale realmente. Ma come tutte le small cap, sono storie particolare che possono fare in una settimana quello che non hanno fatto in due anni. Perché parlo di El.El? Perché non si esclude assolutamente la possibilità che chi controlla la società, stia studiando, in preda alla delusione, di ritirarla dal listino con un OPA. Che ovviamente non sarà fatta agli attuali valori di borsa. Staremo a vedere cosa succede.



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lunedì, marzo 12, 2007

Aumenta il rischio? Chi rischia se ne va...

Il titolo di questo post potrebbe risultare per alcuni un po' incomprensibile ed incongruente. Cosa sta a significare? Ho cercato in questo modo di spiegare con qualche parola quello che sta succedendo sui mercati.

Premessa: negli ultimi anni il peso (a livello di influenza sui mercati) degli hedge funds  è aumentato considerevolmente. Rispetto al 1997, quando il fantomatico LCTM ha iniziato a girare le gambe all'aria, di acqua sotto i ponti ce n'è passata ed il mercato degli Hedge ha subito un'evoluzione ed una crescita veramente esplosiva. I fondi di fondi Hedge oggi sono quasi una cosa normale per un investitore istituzionale (in media vanno a pesare per il 30% dei suddetti portafogli) in quanto sono strumenti che hanno il grande pregio di riuscire ad abbattere la volatilità dei portafogli, anche se vanno ad investire in mercati anche molto rischiosi, tramite una metodologia molto particolare che non vado a spiegarvi per motivi di tempo. Indipendentemente dall'analisi di quali sono gli elementi che hanno portato i mercati ad un violento sell off nelle ultime settimane, è ormai iniziato un processo in cui, a seguito dell'aumento della volatilità e del potenziale aumento del fattore rischio sui mercati finanziari, determinati investitori, per evitare perdite future, stanno incominciando a diminuire la loro esposizione al rischio. E sapete chi sono questi soggetti? Sono proprio loro, gli hedge funds, ovvero i cosiddetti "fondi speculativi" (che a volte sono tutto fuorché speculativi, ndr). Questa situazione rischio di diventare molto pericolosa per le borse in quanto tonde ad indebolire ulteriormente i mercati finanziari. E quando si mettono in mezzo questi soggetti, tutto rimane difficile, sia a livello di previsione di durata che di estensione del movimento correttivo. Bisogna fare molta attenzione: se il mercato dovesse prendere la via del ribasso c'è il forte rischio che il movimento sia amplificato enormemente a causa della presa di posizione di taluni soggetti che, con il loro comportamento, possono essere destabilizzanti.



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venerdì, marzo 09, 2007

ANALISI INTERMARKET: 09/03/2007

Ho aspettato oggi pomeriggio in quanto volevo vedere i dati USA sul lavoro. I dati sono stati abbastanza buoni e quindi non sono previsti grandi terremoti (non volevo impostare un discorso e poi magari dovermi rimangiare tutto…).
Comunque sia, ieri la BCE ha alzato i tassi. Di per se la mossa era iperscontata dai mercati, anche se non tutti si aspettavano un’apertura di Trichet ad un possibile nuovo rialzo dei tassi, magari ancora prima dell’estate. Staremo a vedere cosa succede, anche perché, non dimentichiamolo mai, uno dei principi della BCE è quello di tenere sotto controllo l’inflazione e quindi se lo scenario inflativo dovesse cambiare, Trichet non ci mette niente a portare i tassi al 4%. E allora oggi partiamo dai bonds.

BONDS
L’analisi viene fatta sul Bund, il benchmark europeo tra le obbligazioni. Guardate il grafico. L’1-2-3 low ha completato la figura, e a seguito del discorso di Trichet, torna a perdere vistosamente terreno, appoggiandosi proprio dove le MM21 e 55 si incrociano e formano un supporto interessante. Confermo quanto detto in passato. Il mercato obbligazionario non lo ritengo interessante (era interessante per l’operazione speculativa di breve dell’1-2-3 low), meglio mantenere una duration breve del portafoglio (tanto il differenziale di tasso 10 yr-3m è di circa 50 bp, e quindi secondo me assolutamente non premiante).


CARRY TRADE e VALUTARIO
Ma apriamo un capitolo a parte sul fenomeno che sta preoccupando un po’ tutto il mercato, ovvero il fenomeno del carry trade sullo Yen (per sapere cos’è il carry trade vi rimando ai post precedenti). Guardate questo grafico. Ha per protagonisti il cross euro/yen e il Nikkey. Premessa: ho preso il Nikkey per coerenza geografica, ma se prendevo il DAX, lo S&P 500 o il nostrano SP MIB cambiava di poco. Che ne dite? C’è o non c’è una notevole correlazione? Mi sembra evidente. Difatti in questi giorni, la ritornata debolezza dello Yen vs. tutte le valute ha fatto risalire le borse. Molti dicono che nei giorni scorsi (quando la borsa perdeva il 2% al giorno) non ci sono state delle chiusure di carry trade, in quanto il differenziale di tasso è ancora troppo interessante. Boh…io non sono pienamente d’accordo a questa cosa. E la testimonianza ce la dà proprio il grafico qui allegato. Se veramente così non fosse, allora non ci dovrebbe essere tale correlazione. Come spesso ho già detto, credo in quel che vedo e quindi, alla luce del grafico, in questo momento lo yen e le borse sono strettamente correlati. Ne consegue che se lo yen dovesse nuovamente rafforzarsi, allora ci sarebbe la partenza per la seconda gamba correttiva delle borse. Sul resto del forex, c’è poco da aggiungere. Il cross €vs$ è decisamente snobbato dal mercato, anche se pian pianino continua l’indebolimento della valuta USA, accompagnata dal rafforzamento dell’Oro (un’altra interessante correlazione). Tutti i discorsi e le valutazioni ruotano attorno allo Yen, la vera valuta regina del mercato. Ecco il grafico di cui vi parlavo.

EQUITY
Non ci sono grosse cose da aggiungere a quanto detto prima. Vi allego il grafico dello S&P 500. Il movimento di rimbalzo lo considero come reazione tecnica e quindi, al momento, non mi faccio illusioni. Attendo la seconda gamba correttiva (A-B-C) prima di valutare nuovamente il long. Il VIX è a 13, sempre basso (ha superato i 20 punti nei giorni scorsi) ma comunque superiore alla media dell’ultimo periodo pari a 10, media che secondo me rivedremo con difficoltà. Il mercato sta di nuovo ponderando i veri rischi che comporta l’investimento azionario, rischio che ultimamente veniva molto sottovalutato. Come già detto in passato. La borsa migliore resta a mio parere quella giapponese, listino ancora in trend con interessanti aumenti volumetrici.


COMMODITIES
In parte l’ho già detto prima. La commodity più interessante, a livello operativo, resta l’oro, la quale ha mantenuto un trend veramente interessante e ora la vedo con un target di medio a 700 $/oz. E conseguentemente, provo a fare al cassandra, non mi sorprenderei di vedere un cross € vs $ a 1.36. Ma questa è un’altra storia… Tornando alle materie prime, c’è una nuova forza nel comparto. Tutto il CRB si sta muovendo al rialzo, con i prezioni in tensione. Energia sempre bene con un WTI atteso a 63.75 $ dove ci sarà una resistenza importantissima dove molto probabilmente monterò uno short con già impacchettato uno stop & reverse in caso di rottura rialzista. Il grafico dell’oro è d’obbligo...
ma, in aggiunta, eccovi anche il WTI.


CONCLUSIONI
Massima attenzione all’andamento dello yen, vero catalizzatore dei mercati. Duration breve sui mercati obbligazionari, preferire la valuta europea rispetto al $. Lo Yen lo ritengo interessante ma troppo volatile e di difficile previsione, malgrado la chiarissima sottovalutazione. La conseguenza ad uno Yen così ballerino (e non solo per colpa sua…) è quella di avere mercati ben più volatili di qualche mese fa. Massima attenzione alle borse, la correzione secondo me non è ancora finita. In compenso bene le materie prime con in testa l’oro (a proposito, vi ricordate che avevo proposto più volte il rame? Avete visto che rally?) e a ruota gli altri preziosi. Sul WTI…come dice il buon Oreglio…il momento è catartico!
Come sempre a disposizione per discutere con voi, se volete.
A presto!

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Il grande bluff... Buy ! Buy ! Buy ! Tanto poi scende...

A volte mi capita di leggere diversi report di case d'affari, anche molto note, e spesso mi vien da chiedermi quale incredibile qualifica bisogna avere per poter stilare tali report. Mi spiego meglio, facendo un esempio… La SuperBank ha appena stilato un report sulla società KKK, che in borsa vale 10 €, dicendo che si prospetta un periodo abbastanza piatto, e per farla breve consiglia un hold sul titolo (non dimentichiamo che a volte hold sta quasi per sell) con un target sul titolo posto a 10.25 €. Il mercato poi prende tono e la KKK va in borsa a 11.70 €. A quel punto la Superbank corre ai ripari dicendo che la situazione è cambiata e che quindi il nuovo target è 12 € ma sempre hold. Ma il mercato tira ancora…e la KKK vola raggiungendo i 13.20 €. A quel punto la SuperBank, presa dall'euforia del momento (e forse anche da interessi vari di natura economica) decide di fare il grande passo. La KKK è una ottima azienda. E' migliorato molto il mercato, ora in borsa vale 14 € e quindi ora si merita un Buy con target price a 15 €. Ma a questo punto il mercato si guasta e KKK inizia a perdere in borsa. Si inizia a dire che in fondo KKK è sempre quella di sei mesi prima, quando valeva 10 € e che quindi inizia ad essere cara. Inizia lo storno, KKK arriva a 13.75 €, e la SuperBank con la coda tra le gambe se la prende con la congiuntura economica e con i peers, e quindi cosa fa? Diminuisce il target price (14 €) e mantiene il giudizio di buy (cosa vuoi che faccia, mica vorrai che metta un sell o un hold? Ha appena dato il buy 1 mese fa…). Ma la borsa scende ed inesorabilmente KKK recupera la sbornia e torna a 11 €, stabilizzandosi a tali livelli. A questo punto la SuperBank, vedendo che il titolo non è più "sexy" decide di nuovo di tornare Hold con un target a 11.20 €.
Facciamo una piccola cronistoria operativa. La SuperBank mi avrebbe fatto stare fuori quando il titolo era da comprare, mi ha fatto comprare ai massimi e poi… mi farebbe mantenere un titolo comprato a  14 €  che però, secondo loro ora vale solo 11.20 €. Meditate signori. Quante volte vi è già successa questa piccola scenetta in passato? Se siete con un po' di esperienza finanziaria, direi che nessuno ne è rimasto immune. Ma allora, siamo poi sicuri che questi report siano veramente così attendibili?

Questa storiella, ovviamente inventata su fatti realmente accaduti, sta solo a dire che il mercato è in mano a grosse case d'affari, grosse banche, grossi nomi (pensiamo a quei guru dalle cui labbra pendono milioni di risparmiatori) che pilotano o cercano di pilotare il denaro dall'una o dall'altra parte, prendendo nella rete sempre i piccoli risparmiatori. Ed è per questo che io cerco di dare un analisi oggettiva della realtà utilizzando un approccio intermarket, in quanto cerco di capire, analizzando le correlazioni dei vari mercati, che fine fa il denaro, come viene girato tra i vari settori (equità, bonds, commodities e forex) e quindi cercare le tendenze e sfruttare i trends, tenendo sempre ben presente che alla base ci devono essere dei dati economici che forniscono gli input operativi basilari. Poi, signori, fosse facile, saremmo tutti ricchi, ma almeno con questa metodologia potremo sempre dire che, in fondo, abbiamo fatto delle scelte senza dover per forza essere comandati come dei burattini.

Vabbè, scusate lo sfogo, ma oggi avevo questo sassolino nella scarpa… Il motivo? Ovviamente un report appena uscito su un'importante azienda estera che, in linea di massima, ha una storia simile a quella sopra descritta.

A dopo con un'analisi sui mercati…



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giovedì, marzo 08, 2007

Rapido flash del 08/03/2007

Rapido flash sulla situazione dei mercati. Il rialzo dei tassi Euro era più che atteso, e quindi non cambia lo scenario. Bene le borse che continuano nel rimbalzo, aiutate da uno Yen di nuovo in tendenza debole. Al momento direi che tutto va come previsto. Meglio aspettare la fine del rimbalzo per eventualmenet mettersi short sull'equity ed aspettare una nuova gamba correttiva. Eccellente l'oro che rimane nel canale rialzista con una regolarità veramente da manuale. Il petrolio sempre ben impostato. Ne deriva che il CRB torna ad essere forte. I bonds rallentano il rimbalzo (reverse fly-to-quality), dollaro debole,meglio starne fuori. Cosa rimane... Ah si... Nei giorni scorsi avevo accennato al fatto che erano molto interessanti le piccole software house quotate in Italia sul NM. Ok, ma chi si immaginava un rimbalzo del genere? E ovviamente io non ne ho acquistata nessuna. Come volevasi dimostrare... Chiudo con un'azione. Molto ben impostata Generali. Sembra quasi che ci sia una figura di H&S che deve essere completata. Potrebbe essere una buona occasione di trading (e di short). Domani con calma inserisco anche dei grafici con un'analisi più approfondita. A presto!

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mercoledì, marzo 07, 2007

Crolla il gestito? Ecco spiegato il perché

Negli ultimi giorni si è letto sui giornali della pesantissima debacle del risparmio gestito, un vero e proprio esodo che ha fatto perdere all'industria dei fondi ben 3.6 miliardi di euro nel mese di febbraio, dopo aver già perso nel mese di gennaio la notevole cifra di 5.8 miliardi di euro. Sicuramente questi numeri devono far pensare. Innanzitutto, come mai c'è stato questo deflusso? E poi dove è finito questo denaro? Trovare delle risposte non è  facilissimo, proviamo in questa sede, in modo rapido e semplice, a capire cosa sta succedendo. In primo luogo gli imputati numero uno sono proprio (udite udite) gli istituti bancari, che hanno preferito spostare i clienti (utilizzando magari fondi che erano in perdita fino a qualche settimana che sono stai chiusi a malapena in pareggio) su prodotti, ahimè, più complessi, meno chiari e (elemento gravissimo!) più remunerative per gli istituti di credito. Ebbene si, alla faccia di chi diceva che il risparmio gestito è già caro come il fuoco. Ovviamente questo ragionamento è valido per quelle persone che, magari, fidandosi ciecamente del consulente, si sono lasciate ammaliare da discorsi conditi di voli pindarici e senza dubbio influenzati dalla necessità di realizzare dei budget che hanno una sola parola d'ordine: VENDERE VENDERE VENDERE per fare utili. Alla faccia della consulenza indipendente. Ma mettiamo da parte questo discorso certamente molto negativo (anche perché si continua a guadagnare sulle spalle dell'ignaro cliente che, magari non troppo preparato finanziariamente, accetta i consigli senza battere ciglio).

Vorrei per un momento fare luce proprio sulla qualità dell'industria del risparmio gestito. Ma oggi, i fondi così come sono strutturati, hanno ancora ragione di esistere? E qui passiamo al secondo motivo della diminuzione dei fondi nei portafogli dei clienti. Il problema sta nel fatto che ormai molti fondi non hanno più ragione di esistere in quanto non propongono nulla di più di quanto ci può dare un ETF (ce ne sono di tutti i tipi) con la differenza che i costi di gestione di un fondo non sono assolutamente paragonabili a quelli di un ETF. Prendiamo, tanto per cominciare, un fondo azionario Italia. Mediamente costa come gestione circa l'1.90% - 2%. Ma quanti di questi fondi hanno poi realmente una gestione attiva che giustifica queste commissioni? La risposta è semplice: pochissimi. Ormai la maggior parte dei fondi si muovono con una gestione passiva, anche se poi a parole i vari gestori e le varie case inebriano clienti e collocatori con discorsi magari volutamente complessi di strategia bottom up, top down e così via, nascondendo però la realtà delle cose. Il gioco è stato facile per i gestori fino a quando non sono arrivati quei prodotti che sono lo spauracchio dei fondi comuni, ovvero gli ETF. Se ci pensiamo un attimo, non esistono grosse differenze tra la maggior parte dei fondi e gli ETF. Anzi no, ce n'è una fondamentale, ovvero il costo. Torniamo all'esempio di prima. Se un fondo azionario Italia costa mediamente circa il 2%, l'ETF di riferimento costa tremendamente di meno: 0.3%-0.35% all'anno. Allora qualcuno mi deve spiegare perché bisogna ancora investire in questi fondi con la presenza sul mercato degli ETF. Probabilmente qualcuno se ne sta accorgendo (io ne sono testimone) ed ecco spiegato un altro motivo della debacle del gestito. La verità è che l'industri dei fondi deve cambiare pelle. Mi spiego meglio. Gli ETF stanno per diventare di diritto i migliori prodotti su cui puntare nel caso in cui si voglia investire in prodotti a GESTIONE PASSIVA, o a benchmark. In questo modo si replica un indice di riferimento senza mai avere brutte sorprese. Inoltre, come dicevo prima, la varietà di ETF presenti sul mercato oggi ci permette di creare degli eccellenti portafogli diversificati. Il risparmio gestito deve saper offrire un qualcosa di diverso, tramite una gestione attiva o comunque particolare, non attuabile con un prodotto a benchmark. Non dico che tutti i fondi devo diventare degli hedge funds, però è giunta l'ora che se io pago un gestore devo ricevere un valore aggiunto. Faccio un ulteriore esempio che ancora di più ci spiega l'assurdità di certi prodotti. Se io oggi compro un fondo obbligazionario, devo pagare commissioni di gestione che mediamente si aggirano sull'1% annuo. Il tutto con tassi al 3.5 % netto. Quindi ne risulta che quanto meno il fondo renderà circa un 2.5%, senza poi dimenticare la possibile volatilità del mercato obbligazionario che può produrre ulteriori danni. Se poi vogliamo rincarare la dose, basta analizzare i fondi monetari. Costano in media lo 0.80% e rendono…meno del 2%. Il buon vecchio BOT rende molto di più. E molti se ne stanno accorgendo e preferiscono nuovamente i vecchi titoli con cedola, più semplici, trasparenti e redditizi. Se poi vogliamo un qualcosa di gestito, allora ci sono gli ETF. Per esempio il Lyxor 3-5 yr costa lo 0,165%, stesso stile di gestione della maggior parte dei fondi obbligazionari italiani con pari duration dell'ETF stesso (e quindi più che cugini li definirei quasi gemelli, tranne per i costi). Nel mio lavoro ho avuto modo di accertarmi che la realtà delle cose è proprio così, anche se bisogna ammettere che già iniziano a spuntare prodotti che offrono un qualcosa che gli ETF non possono avere (per esempio, in ambito obbligazionario ci sono già dei fondi che possono andare short di duration e quindi posizionarsi in modo attivo ad un eventuale previsione di innalzamento di tassi). E vedrete che col tempo solo questi prodotti che investono con una metodologia non replicabile passivamente o con gestione veramente attiva e di qualità resisteranno e, anzi, torneranno a raccogliere cifre ragguardevoli. Il pensiero però ora si volge a quei poveri risparmiatori che hanno già subito danni fino ad oggi a cui, per rincarare la dose (e le spese), gli hanno affibbiato una qualche polizza o una qualche obbligazione strutturata che sarà già un successo SE rimborsa il 100% del capitale investito. Per concludere: un messaggio agli amici risparmiatori. Prima di accettare le proposte della vostra banca, ponderate bene i costi, benefici, rischi e liquidabilità dell'investimento. Anche perché queste analisi si devono fare prima della sottoscrizione del prodotto. Dopo potrebbe essere troppo tardi.



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Ma è correttamente ponderato il rischio immobiliare?

Negli ultimi giorni abbiamo assistito ad una fase decisamente confusionale per quel che riguarda le previsioni macroeconomiche dell'economia americana. Il personaggio che sicuramente ha influenzato di più il "sentiment" di mercato negli ultimi giorni è stato senza ombra di dubbio quell'uomo che per anni ha guidato la  FED, ovvero Alan Greenspan. E proprio lui, dopo aver detto che le possibilità di una recessione USA erano forti, ha corretto il tiro dicendo che questa possibilità è solamente pari al 33% e dopo 6 anni di crescita economica forte è normale che qualche squilibrio salti fuori. Puntiamo il dito sull'immobiliare, per esempio… Ma restano comunque toni sempre pacati. Sarà mica che qualcuno gli ha fatto una telefonata dicendogli: "Ehi Alan, visto che sei in pensione, perché non pensi alla tua salute invece che all'economia USA?". Per farla breve, la confusione regna sovrana mentre i dati macro usciti in questi giorni, sono contrastanti. Quelli di ieri appaiono negativi con l'incremento significativo del costo del lavoro per unità di prodotto (+6.6% annualizzato contro attese di +3%) mentre le vendite delle case esistenti sono scese del 4.1% a gennaio dopo essere salite del 4.5% a Dicembre. Gli ordini all'industria sono calati poi del 5.6% a Gennaio dopo essere cresciuti del 2.6% a dicembre. Economia Usa quindi che comincia a dare segni di debolezza ed economisti che cominciano ad indicare date possibili di ribasso del costo del denaro, secondo alcuni già a giugno. Ecco un motivo in più per restare alla larga dal $. Tornando al settore immobiliare, come già detto in passato e come ho già discusso qualche giorno fa con un lettore del blog, il momento che stiamo vivendo è decisamente catartico. Bernanke minimizza, dicendo che tutto è sotto controllo, o per lo meno fino a ieri diceva così. Paulson, segretario al Tesoro è d'accordo però…inizio a temere che non ce la raccontino giusta, ovvero diciamo che forse non ci viene detto tutto, proprio per evitare situazioni destabilizzanti sui mercati. Nel frattempo difatti iniziano a saltare alcune società, come la New Century Media, leader nei mutui subprime. Molte altre società sono sull'orlo della crisi e, soprattutto, diversi big player bancari USA corrono il serio rischio di aver sottovalutato o, se preferite, non aver considerato in modo ponderato, l'impatto di una crisi immobiliare. E il termometro è senza dubbio il CDS. Per farla breve, come risulta dal mercato dei credit default swaps, stanno crescendo notevolmente i prezzi medi pagati per proteggere i capitali dal rischio default. Credo che la situazione debba portare ad una piccola riflessione sulla facilità con cui si sono portate a termine operazioni che, per carità, hanno contribuito a gonfiare a dismisura gli utili di grandi colossi bancari (Goldman, Merrill, MSDW…), ma che potrebbero risultare per il mercato in generale tremendamente destabilizzanti. Pensate allo scenario che ne potrebbe derivare. L'americano medio è un gran spendaccione. Non risparmia ma si indebita e proprio grazie a questo stile di vita i consumi restano molto elevati. Ma che succede se, tutto contemporaneamente : 1 -  aumentano i tassi (negativi per i debiti e soprattutto per i mutui fatti per acquistare case) 2 – rallenta la crescita economica (e magari molti perdono il lavoro) 3 – crolla la fiducia dei consumatori (non si arriva a fine mese, le rate non vengono più onorate) 4 – si devono vendere gli immobili per rientrare dai mutui/finanziamenti 5 – l'offerta degli immobili , già molto elevata, aumenta a dismisura facendo crollare il prezzo delle case. Che dite, lo scenario è sufficientemente drammatico? Temo di si, am è soplo un analisi pessimistica (non voglio essere una cassandra…). Però cosa voglio dire? Semplicemente che il mercato immobiliare resta un elemento da monitorare con attenzione. Non so perché ma inizio a temere che il in linea generali mercato non sia (di nuovo!) sano come ci vogliono fare credere…



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martedì, marzo 06, 2007

Scende lo yen. Automatico il rimbalzo delle borse

Tutto come previsto. Il violento rafforzamento dello yen ha provocato un ribasso generalizzato dei mercati. Ora, grazie anche al forte ipervenduto, stiamo assistendo ad un rimbalzo tecnico (ed a un nuovo indebolimento dello yen) e conseguentemente, mollata la pressione ribassista, le borse riprendono fiato. Il rimbalzo di oggi è figlio sia di un violento ipervenduto sull'equity ma soprattutto, quindi, sul rallentamento della forza dello yen. Ora che accadrà? Io considero questo rimbalzo come una situazione momentanea e tecnica. Non posso negare che mi aspetto una correzione ancora più profonda. E lì diventerà interessante acquistare. Per chi vuole speculare, diciamo che ci sono delle belle occasioni per fare trading, senza dimenticare che il ribasso ha colpito tutti, sia i buoni titoli che quelle società che rappresentano "aria fritta". Di certo, i ribassi di questi (e dei prossimi ?) giorni saranno un eccellente occasione per acquistare quei titoli che rappresentano la qualità in termini di fondamentali (P/E, EPS, PEG, EBITDA etc...), titoli che daranno senza dubbio delle grosse soddisfazioni ai risparmiatori.

 


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lunedì, marzo 05, 2007

Aggiornamento sul crollo dei mercati

La situazione continua a peggiorare. E notate bene la "cartina tornasole" del momento. Mi riferisco a quell'elemento che sta artificiosamente costringendo il mercato ad una volatilità esagerata (ma prevista, proprio per quello che stata succedendo...). Sarò meno contorto e più concreto. Guardate cosa sta combinando lo Yen, il grande imputato del momento. Vs Euro è a 151.36 (!) e vs. dollaro è a  115.47 (!!). Sta succedendo quanto si temeva per quel che riguarda le chiusure delle posizioni speculative del "carry trade". Per approfondire l'argomento vi invito a leggervi i post precedenti. Vi ricordate cosa vi avevo scritto sulla volatilità? Oggi viaggia a valori ben diversi a quanto era 10 giorni fa, ed ecco qui le differenze. Borse a picco. Ormai siamo in ipervenduto un po' dappertutto sull'equity. Che succederà? La volatilità sarà alta ancora per un po', mi aspetto come già scritto un rimbalzo tecnico. E poi non posso negare che credo nella possibilitùà di un'ulteriore correzione. Ma per fortuna per il secondo semestre dpvrebbe riapparire il sole. Cosa me lo fa pensare? Semplicemente quella cosa che mi permette di "dormire sonni tranquilli" e di non paragonare la situazione attuale dei mercati con quella del crollo del 2000. Quella cosa si chiama "analisi dei fondamentali". A presto!

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venerdì, marzo 02, 2007

Correzione: prima parte OK, ora aspettiamoci il rimbalzo

Finalmente! Sono appena andato a ritirare il PC. Il problema era l'alternatore (se ho capito bene). Comunque sia, finalmente dispongo nuovamente del computer. Azz com'è tardi, la moglie già mi acclama dalla cucina (ve ne fregherà ben poco, immagino...) e allora mi devo muovere.
Finalmente posso fare il punto della situazione "come Dio comanda".
Allora, ce lo siamo becca il crollo,eh? Avete visto che, come previsto, la correzione è stata accompagnata con un notevole aumento della volatilità, una veloce discesa delle quotazioni e, diciamolo pure, una serie di buone scuse per far scendere le borse. Ma come ho già scritto prima, si tratta di semplice correzione, violenta, per carità ma pur sempre correzione e NON inversione di tendenza. Quindi al momento niente panico, nervi saldi e riflessi pronti, tanto che già siamo arrivati su alcuni titoli/mercati in ipervenduto ed il rimbalzo tecnico è alle porte. E' il caso per esempio dello S&P 500 che ha raggiunto la trend line ed ora è in area 1400 pti in ipervenduto. Più interessante è la situazione del Nasdaq (di cui allego il grafico). Guardate, siamo ormai in prossimità del supportone posto a 2375, alle soglie dell'ipervenduto.
Notate bene, io mi sto appigliando a dei supportoni in quanto credo in un rimbalzo di breve periodo che, molto probabilmente rimarrà tale, ovvero sarà seguito, secondo me da un'altra gamba ribassista profonda che seminerà panico ma che sarà una bella buy opportunity.
Vi propongo un grafico, con tanto di ritracciamento fibonacciano. E' il nostro SP MIB.
Non trovate perfetto un ritracciamento fino a 38837, ovvero in concomitanza di quel grande supporto che è poi uguale al ritracciamento del 50% dell'ultimo movimento rialzista? Tecnicamente sarebbe perfetto, ma...sarebbe troppo facile. Staremo a vedere.
Intanto che succede sugli altri mercati? Come previsto il panic selling fa scattare il fly-to-quality (difatti i bonds riprendono violentemente quota), Anche qui vi propongo un grafico già visto in passato il future sul Bund tedesco.
Vi ricordate la figura 1-2-3 low che avevo pronosticato. Puntualmente avvenuta, e ora siamo in area MM 200, magari pronti ad un reverse-fly-to-quality (ps: se parlo troppo difficile, chiedete delucidazioni, sono a disposizione!) in concomitanza del rimbalzo tecnico prima pronosticato.
E sempre perfettamente legato a tutto lo scenario abbiamo potuto vedere il violento rafforzamento dello yen, previsto nell'ambito della chiusura delle posizioni "carry trade" di cui ho parlato nei precedenti post. Mentre sul $ non ci sono grosse novità con uno scenario sempre favorevole al rafforzamento dell'€ vs $, approfondiamo il discorso dello Yen. Sia il cross € vs Y, sia il cross $ vs Y sono interessanti. Ma prendiamo il cambio che "comanda", ovvero il cross $/Y, Allora, guardate il grafico. Cosa vi aspettate? Ragioniamo: borse pronte al rimbalzo, bonds in potenziale reverse fly-to-quality, lo yeno non poteva essere di nuovo a rischio di...indebolimento! Ebbene sì, guardate il grafico.
Siamo sulla trendline, in corrispondenza della MM 200. Tutto sembra quadrare. Troppo facile? Può darsi. Però facendo i due conti il ragionamento fila.
E le commodities? Tutto confermato come l'ultima volta. Eccovi l'indice CRB.
La rottura segnalata nei precedenti post è ampiamente confermata, l'inversione è chiara, le materi prime stanno tornando forti e ora sono arrivate a quota 38.2% di Fibonacci (no! ancora lui!). Ovviamente la positività dell'indice è dovuta dalla positività del sottostante, tra cui brillano oro, petrolio e rame, su cui il sentiment è positivo.
Ho fatto 30 e faccio 31. Tanto mia moglie forse è già andata dall'avvocato divorzista... Non la sento più urlare dalla cucina... Resta sempre valida la relazione inversa tra $ e oro. Quindi la debolezza del $ non farà che buttare benzina sul fuoco aureo.
Ho scritto un post molto lungo ma spero utile, almeno per intavolare una discussione che sia quanto possibile costruttiva. Come dicevo prima, a disposizione. Ditemi la vostra...
Grazie dell'attenzione e a presto !

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