ANALISI INTERMARKET - Aggiornamento del 18/12/06
Salve a tutti. Oggi sono a casa, in ferie, e allora ne approfitto per fare il punto della situazione intermarket.
Premessa di fondo: non ci sono grosse cose da dire, e quindi a livello strategico non ci sono dei grossi cambiamenti. Andiamo a vedere nel dettaglio la situazione.
1- EQUITY – Il grafico dello S&P 500, ancora una volta, non lascia sapzio a libere interpretazioni e resta difficile negare l’evidenza. Il trend continua ad essere forte e positivo. Però, come ho già detto in passato, la “legge dell’elastico” ci ricorda che questi forti e ininterrotti trend, possono portare a delle violenti e rapide correzioni. La molla si carica e poi quando la si lascia andare…. Con questo però non voglio dire che una correzione sarà la “tomba dell’azionario”, però c’è il concreto rischio che le borse si mangino con estrema rapidità quanto costruito in faticosi mesi di trend rialzista. E tanto per cominciare guardate il grafico. Il trend è sempre forte, abbiamo rotto anche area 1407 e quindi si continua a salire, fino a quando il canale non sarà violato. Però c’è un campanellino di allarme. L’RSI è in divergenza. E quindi ecco la mia lettura del mercato. Un’eventuale rottura del trend (e della MM21 che finora ha sempre accompagnato il trend), supportato dall’RSI in divergenza, sarà l’inizio della correzione.
2 – BONDS – La mossa della BCE era ovvia quanto attesa. Il rialzo di 25 bp di per sé non ha portato grosse novità sul mercato, se non che il Bund ha iniziato a perdere terreno. Guardate qui sotto. Rompe la MM21, rompe la MM55 e si appoggia alla vecchia trendline ribassista. Ora sarà interessante vedere cosa succede. Io continuo a vedere il mercato obbligazionario poco interessante, sia in Europa, che negli USA. Le curve dei tassi sono piatte, non c’è premio ad investire il denaro a lunga scadenza, ci sono troppe incertezze. Meglio privilegiare il tasso variabile o il tasso fisso con scadenze relativamente brevi (per chi ha particolari esigenze di portafoglio si consiglia di non superare i 24 o max 36 mesi).
3 – FOREX – Sua maestà il $ sta per essere spodestato dall’ €. Anche qui il grafico non lascia scampo. Rottura dell’area 1.295 (di cui ho parlato tante volte…), rally fino a 1.337 e poi pull back fino alla MM21. Il pull back è la cosa più normale dopo il forte rialzo dell’€, ma al momento lo vedrei solo come una reazione tecnica. L’incertezza dell’economia USA, il differenziale dei tassi € vs $ che si sta spostando sempre meno a favore del $ più tante altre variabili che non sto qui a spiegarvi per non annoiare (bonds asiatici, yuan, petrolio, oro…) ci inducono a pensare che per il momento è meglio stare alla larga dal $, anzi, il pull back sarebbe una buona occasione per coprire le posizioni più importanti.
4 – COMMODITY – In questi ultimi mesi ho seguito molto quest’area dell’Intermarket, in quanto ho trovata molto stimolante, interessante e con delle buone occasioni da sfruttare. E continuo ad essere di questo parere, visto che l’equity e i bonds non sono al top delle mie preferenze (magari sarà interessante fare un bello short se parte la correzione…). Sul valutario c’è poco da mordere, mi restano le materie prime. Il petrolio, dopo una correzione delle ultime sedute, si è appoggiato alla MM21 e, assistito dal taglio dell’OPEC, è tornato a salire. Io mi tornerò a giocare uno short al raggiungimento della resistenza dinamica del mini trend rialzista. Allego il grafico del petrolio, in versione WTI.
In merito all’oro, scatta il buy in caso di pull back in area 615.
Una piccola nota speculativa. Occhio al mercato dello zucchero. Per chi vuole speculare ci sta un bel buy con stop loss sotto i 11.33 $.
E con questo chiudo. A disposizione, come sempre per approfondire e/o discutere queste mie tesi molto personali…
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