Analisi intermarket
Salve a tutti! Eccoci qui per l’ennesima analisi della situazione intermarket.
In linea di massima penso di poter dire che un po’ dappertutto ci sia une certa lateralità.
COMMODITIES: dopo aver toccato i minimi dal giugno ’05 sotto i 55 $ al barile sulla scia dei livelli elevati delle scorte Usa e delle prospettive di temperature miti negli Stati Uniti, le ultime sedute sono state caratterizzate da un recupero del WTI, riposizionatisi intorno ai 60 $ al barile, livello che ieri sera è stato nuovamente abbandonato a causa dell’ennesimo dato sulle scorte (che sono risultate superiori alla media). Le attese sono ora rivolte al prossimo meeting dell’Opec in programma il 14 dicembre in Nigeria, dove è ormai dato per scontato un nuovo taglio della produzione dopo quello di 1,2 mln di barili di novembre. La cosa che però incuriosisce è che il livello di prezzo 55-60$/bar soddisfa un po’ tutti. I produttori puntano a mantenere questo livello di prezzo (considerato soddisfacente) e ai fini dell’inflazione e di crescita economica possiamo anche dire che questo range non sia poi così malaccio. Ed è per questo che, escludendo motivi geopolitica o sorprese inattese, è lecito pensare che il mercato “piloterà” il petrolio mantenendolo all’incirca in questa fascia di prezzo. Prosegue intanto il trend positivo di oro e argento. In particolare sull’oro, confermo quanto detto sino ad ora. Il trend continua ad essere positivo per il metallo giallo, il quale rimane sempre nel canale rialzista.
VALUTARIO: continua imperterrita la lateralità del cross € vs. $, rendendo quasi “noiosa” quest’analisi. Tutto confermato quindi. Continua invece la debolezza (abbastanza curiosa, tra l’altro) dello Yen vs € (debolezza secondo me destinata a finire dal 2007). Il PIL Giapponese non è poi così malaccio e tra un po’ rialzeranno i tassi in Giappone. Quale migliore occasione per puntare sulla rivalutazione della divisa nipponica? Fondamentale però un ritorno sotto quota 150
MACROECONOMIA: potrebbe ormai dirsi molto chiara la fase di rallentamento economico a livello mondiale. Oltre all’attuale fase di rallentamento del mercato immobiliare americano (secondo l’ex banchiere centrale Alan Greenspan il peggio è comunque passato dal momento che il totale degli immobili invenduti è basso), altri esempi sono rappresentati dall’indice di fiducia dei consumatori, sceso a ottobre a 105,4 dai 105,9 di settembre (indebolito da un giudizio meno favorevole sul mercato del lavoro), dall’ISM manifatturiero di ottobre, sceso a 51,2 da 52,9 del mese precedente, e dalla produzione industriale di ottobre. Anche l’economia dell’Area Euro decelera nel terzo trimestre, mettendo a segno una crescita dello 0,5% su base trimestrale, leggermente al di sotto delle attese. Il trend di crescita tuttavia rimane sostenuto e il rallentamento dell’ultimo trimestre non sembra un dato preoccupante che preannuncia una fase di rallentamento prolungato dell’economia. Nel frattempo però l’inflazione e la massa monetaria aumentano e quindi il rischio di un aumento di tassi a dicembre (già scontato dal mercato) e nel primo trimestre del 2007 può dirsi più che concreto.
Di questa situazione però, il mercato azionario (EQUITY) sembra abbastanza fregarsene. Difatti le borse continuano nel loro trend rialzista (puntando soprattutto ad uno scenario, come dicono gli americani, di “soft landing”) mentre il mercato obbligazionario (BONDS) al momento resta ribassista, anche se, timidamente, il grafico del Bund ci fa vedere un tentativo di rottura rialzista... Il che farebbe presupporre la possibilità che il rialzo di dicembre possa diventare un caso “isolato”.
Ma torniamo al mercato azionario. Come già detto un milione di volte nei precedenti post, è inutile cercare di capire il perché di questa forza del mercato azionario. C’è chi parla di un rallentamento minore del previsto, o ancora di effetto “trimestrali” non ancora esaurito, o ancora di “sostegno” in vista della chiusura dell’anno. Sinceramente non saprei dire con esattezza che diavolo succede. L’unica certezza è che ci conviene, come sempre, seguire il trend e fino a quando il trend viene mantenuto, è consigliabile rimanere investiti nell’equity, anche se qualche accorgimento “difensivo” è quantomeno auspicabile. E tanto per cambiare ieri sera lo S&P 500 è ancora salito. E fin che sale, lasciamolo andare !
A livello settoriale per nuovi investimenti, non vedo male il farmaceutico (in Italia Ricordati, a questi prezzi è un buon titolo), qualche assicurativo (Allenza non mi dispiace), e anche qualche aciclico. Boh… fosse facile….
GRIGLIA DELL’INTERMARKET (grado di interesse da 1 a 5):
BOND: 2
EQUITY:3
WTI: 3
GOLD: 4
CROSS €/$: 3
4 Commenti:
grande Ribo!
esaustivo come sempre!
Grazie caro,MAi pari a te!
scherzi?
tu guardi il tutto a 360°..io se va bene arrivo a 45°..a 0° se ci metti l'analisi tecnica...
generalmente poi però finisco a 90°... hihihi... vabbè... comunque complimenti per il blog
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page